SEO e AI Overview: perché essere primi non basta più

SEO e AI Overview: perché essere primi non basta più

2 minuti di lettura - Scritto da Raffaella Martino
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Ai overview

Intelligenza artificiale

Google

SEO

Giuglio il coniglio triste sul podio
Giuglio il coniglio triste sul podio
Giuglio il coniglio triste sul podio
AI Overview: come cambia la visibilità online

Per anni ci siamo ripetuti che il segreto della SEO fosse semplice: arrivare in prima pagina su Google. Se eri lì, eri visibile.
Oggi non è più così.

Con l’introduzione degli AI Overview, Google ha cambiato le regole del gioco. Le persone digitano una query e, prima ancora di vedere i risultati organici, trovano una risposta generata dall’intelligenza artificiale. In pochi secondi hanno l’informazione che cercavano, senza bisogno di cliccare su un sito.

Questo cosa significa per i brand e per i professionisti?
Che anche un contenuto ben ottimizzato e posizionato in prima posizione rischia di ricevere meno visite.

Che cosa sono gli AI Overview

Gli AI Overview sono risposte generate dall’intelligenza artificiale di Google, che compaiono direttamente sopra i risultati di ricerca. Non si tratta di un semplice snippet, ma di una vera sintesi in linguaggio naturale, arricchita da link e fonti selezionate.

Per l’utente rappresentano una scorciatoia: in un colpo d’occhio trova la risposta alla sua domanda, senza la necessità di visitare un sito.

Perché la SEO non basta più

Il problema non è tanto il posizionamento, ma l’attenzione dell’utente.
Anche un sito ben ottimizzato che compare in prima posizione può finire “sotto” l’AI Overview, con un calo fisiologico di click.
Questo impatta in modo particolare su:

  1. Contenuti informativi (guide, tutorial, articoli di approfondimento);

  2. settori complessi e sensibili come salute, finanza o viaggi, dove Google tende a fornire risposte sintetiche e affidabili;

  3. e-commerce, perché le schede prodotto vengono talvolta anticipate da comparatori o da panoramiche automatiche.

Il risultato? Più concorrenza per la stessa attenzione e un traffico organico che non è più “garantito” come prima.

Per anni ci siamo ripetuti che il segreto della SEO fosse semplice: arrivare in prima pagina su Google. Se eri lì, eri visibile.
Oggi non è più così.

Con l’introduzione degli AI Overview, Google ha cambiato le regole del gioco. Le persone digitano una query e, prima ancora di vedere i risultati organici, trovano una risposta generata dall’intelligenza artificiale. In pochi secondi hanno l’informazione che cercavano, senza bisogno di cliccare su un sito.

Questo cosa significa per i brand e per i professionisti?
Che anche un contenuto ben ottimizzato e posizionato in prima posizione rischia di ricevere meno visite.

Che cosa sono gli AI Overview

Gli AI Overview sono risposte generate dall’intelligenza artificiale di Google, che compaiono direttamente sopra i risultati di ricerca. Non si tratta di un semplice snippet, ma di una vera sintesi in linguaggio naturale, arricchita da link e fonti selezionate.

Per l’utente rappresentano una scorciatoia: in un colpo d’occhio trova la risposta alla sua domanda, senza la necessità di visitare un sito.

Perché la SEO non basta più

Il problema non è tanto il posizionamento, ma l’attenzione dell’utente.
Anche un sito ben ottimizzato che compare in prima posizione può finire “sotto” l’AI Overview, con un calo fisiologico di click.
Questo impatta in modo particolare su:

  1. Contenuti informativi (guide, tutorial, articoli di approfondimento);

  2. settori complessi e sensibili come salute, finanza o viaggi, dove Google tende a fornire risposte sintetiche e affidabili;

  3. e-commerce, perché le schede prodotto vengono talvolta anticipate da comparatori o da panoramiche automatiche.

Il risultato? Più concorrenza per la stessa attenzione e un traffico organico che non è più “garantito” come prima.

Per anni ci siamo ripetuti che il segreto della SEO fosse semplice: arrivare in prima pagina su Google. Se eri lì, eri visibile.
Oggi non è più così.

Con l’introduzione degli AI Overview, Google ha cambiato le regole del gioco. Le persone digitano una query e, prima ancora di vedere i risultati organici, trovano una risposta generata dall’intelligenza artificiale. In pochi secondi hanno l’informazione che cercavano, senza bisogno di cliccare su un sito.

Questo cosa significa per i brand e per i professionisti?
Che anche un contenuto ben ottimizzato e posizionato in prima posizione rischia di ricevere meno visite.

Che cosa sono gli AI Overview

Gli AI Overview sono risposte generate dall’intelligenza artificiale di Google, che compaiono direttamente sopra i risultati di ricerca. Non si tratta di un semplice snippet, ma di una vera sintesi in linguaggio naturale, arricchita da link e fonti selezionate.

Per l’utente rappresentano una scorciatoia: in un colpo d’occhio trova la risposta alla sua domanda, senza la necessità di visitare un sito.

Perché la SEO non basta più

Il problema non è tanto il posizionamento, ma l’attenzione dell’utente.
Anche un sito ben ottimizzato che compare in prima posizione può finire “sotto” l’AI Overview, con un calo fisiologico di click.
Questo impatta in modo particolare su:

  1. Contenuti informativi (guide, tutorial, articoli di approfondimento);

  2. settori complessi e sensibili come salute, finanza o viaggi, dove Google tende a fornire risposte sintetiche e affidabili;

  3. e-commerce, perché le schede prodotto vengono talvolta anticipate da comparatori o da panoramiche automatiche.

Il risultato? Più concorrenza per la stessa attenzione e un traffico organico che non è più “garantito” come prima.

Giuglio il coniglio felice sul podio
Giuglio il coniglio felice sul podio
Giuglio il coniglio felice sul podio
Dalla SEO alla strategia integrata

Questo non significa che la SEO sia morta: significa che non può più essere l’unico pilastro della visibilità online.
Oggi è fondamentale affiancare al posizionamento organico altre leve di marketing digitale:

  • Ottimizzazione per Answer Engine: produrre contenuti che abbiano la struttura giusta per comparire negli AI Overview (testi sintetici, fonti chiare, linguaggio accessibile).

  • Brand awareness: un marchio riconoscibile viene cercato per nome, non solo per categoria. Questo riduce la dipendenza dai motori di ricerca.

  • Canali proprietari: newsletter, community e social diventano strumenti per raggiungere l’utente senza passare da Google.

  • Paid e performance marketing: integrati con i contenuti organici per presidiare ogni fase del funnel.

La vera sfida: essere rilevanti

✦ In Mate Hub supportiamo aziende e brand a costruire strategie digitali complete, che vanno oltre la SEO tradizionale e tengono conto delle nuove dinamiche introdotte dall’intelligenza artificiale di Google.

Guarda il portfolio di Mate Hub

Questo non significa che la SEO sia morta: significa che non può più essere l’unico pilastro della visibilità online.
Oggi è fondamentale affiancare al posizionamento organico altre leve di marketing digitale:

  • Ottimizzazione per Answer Engine: produrre contenuti che abbiano la struttura giusta per comparire negli AI Overview (testi sintetici, fonti chiare, linguaggio accessibile).

  • Brand awareness: un marchio riconoscibile viene cercato per nome, non solo per categoria. Questo riduce la dipendenza dai motori di ricerca.

  • Canali proprietari: newsletter, community e social diventano strumenti per raggiungere l’utente senza passare da Google.

  • Paid e performance marketing: integrati con i contenuti organici per presidiare ogni fase del funnel.

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