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Stai perdendo clienti senza saperlo? Colpa dell’Effetto Framing
Stai perdendo clienti senza saperlo? Colpa dell’Effetto Framing
2 minuti di lettura - Scritto da Adriano Santarsia
effetto framing
neuromarketing
tecniche persuasive
comunicazione



Effetto Framing nel Neuromarketing: come le parole guidano le decisioni d’acquisto
L’effetto framing è una delle leve più potenti del neuromarketing: il modo in cui un’informazione viene “incorniciata” (framed) può influenzare radicalmente le decisioni delle persone, anche se il contenuto di base rimane lo stesso.
Questa tecnica sfrutta i meccanismi cognitivi legati alla percezione e all’emotività, orientando le scelte attraverso la presentazione di un messaggio in termini positivi o negativi, di guadagno o di perdita, di vantaggio o di rischio.
Come funziona l’effetto framing nel neuromarketing
Il cervello umano non valuta le informazioni in maniera neutra: siamo predisposti a reagire in base al contesto emotivo e linguistico in cui i dati ci vengono presentati. Nel neuromarketing, il framing è utilizzato per:
Guidare la percezione del valore: un prezzo può sembrare più conveniente se presentato come “sconto del 30%” rispetto a “paghi il 70% del prezzo originale”.
Stimolare un’emozione specifica: descrivere un prodotto come “scelto dal 90% dei clienti” genera più fiducia rispetto a “solo il 10% non lo ha scelto”, anche se i dati sono identici.
Rendere attraente un rischio: nel settore finanziario o assicurativo, presentare un investimento come “con il 95% di probabilità di successo” produce una risposta più positiva rispetto a “con il 5% di probabilità di perdita”.
A livello neuroscientifico, il framing attiva aree cerebrali legate alla ricompensa (come lo striato ventrale) o alla paura della perdita (come l’amigdala), influenzando così il processo decisionale.
L’effetto framing è una delle leve più potenti del neuromarketing: il modo in cui un’informazione viene “incorniciata” (framed) può influenzare radicalmente le decisioni delle persone, anche se il contenuto di base rimane lo stesso.
Questa tecnica sfrutta i meccanismi cognitivi legati alla percezione e all’emotività, orientando le scelte attraverso la presentazione di un messaggio in termini positivi o negativi, di guadagno o di perdita, di vantaggio o di rischio.
Come funziona l’effetto framing nel neuromarketing
Il cervello umano non valuta le informazioni in maniera neutra: siamo predisposti a reagire in base al contesto emotivo e linguistico in cui i dati ci vengono presentati. Nel neuromarketing, il framing è utilizzato per:
Guidare la percezione del valore: un prezzo può sembrare più conveniente se presentato come “sconto del 30%” rispetto a “paghi il 70% del prezzo originale”.
Stimolare un’emozione specifica: descrivere un prodotto come “scelto dal 90% dei clienti” genera più fiducia rispetto a “solo il 10% non lo ha scelto”, anche se i dati sono identici.
Rendere attraente un rischio: nel settore finanziario o assicurativo, presentare un investimento come “con il 95% di probabilità di successo” produce una risposta più positiva rispetto a “con il 5% di probabilità di perdita”.
A livello neuroscientifico, il framing attiva aree cerebrali legate alla ricompensa (come lo striato ventrale) o alla paura della perdita (come l’amigdala), influenzando così il processo decisionale.
L’effetto framing è una delle leve più potenti del neuromarketing: il modo in cui un’informazione viene “incorniciata” (framed) può influenzare radicalmente le decisioni delle persone, anche se il contenuto di base rimane lo stesso.
Questa tecnica sfrutta i meccanismi cognitivi legati alla percezione e all’emotività, orientando le scelte attraverso la presentazione di un messaggio in termini positivi o negativi, di guadagno o di perdita, di vantaggio o di rischio.
Come funziona l’effetto framing nel neuromarketing
Il cervello umano non valuta le informazioni in maniera neutra: siamo predisposti a reagire in base al contesto emotivo e linguistico in cui i dati ci vengono presentati. Nel neuromarketing, il framing è utilizzato per:
Guidare la percezione del valore: un prezzo può sembrare più conveniente se presentato come “sconto del 30%” rispetto a “paghi il 70% del prezzo originale”.
Stimolare un’emozione specifica: descrivere un prodotto come “scelto dal 90% dei clienti” genera più fiducia rispetto a “solo il 10% non lo ha scelto”, anche se i dati sono identici.
Rendere attraente un rischio: nel settore finanziario o assicurativo, presentare un investimento come “con il 95% di probabilità di successo” produce una risposta più positiva rispetto a “con il 5% di probabilità di perdita”.
A livello neuroscientifico, il framing attiva aree cerebrali legate alla ricompensa (come lo striato ventrale) o alla paura della perdita (come l’amigdala), influenzando così il processo decisionale.



Esempi pratici di effetto framing applicato al marketing
Alimentare la scelta salutare
Framing positivo: “Yogurt 0% grassi”
Framing negativo: “Yogurt senza grassi aggiunti”
→ Il primo appare più salutare e desiderabile, pur indicando lo stesso concetto.Prezzi e sconti
“Solo 1€ al giorno” invece di “365€ l’anno” per un abbonamento.
→ La cifra giornaliera riduce la percezione di spesa.Comunicazione nel settore food
“Pane fresco ogni mattina” invece di “Pane prodotto oggi”
→ Il primo attiva un’immagine sensoriale più coinvolgente.Campagne di prevenzione
“Con questo esame hai il 90% di possibilità di restare in salute” vs “Se non fai questo esame, rischi il 10% di ammalarti”
→ Il framing positivo spinge all’azione con un approccio rassicurante, quello negativo con la leva della paura.Vendita di servizi
“Il 95% dei clienti è soddisfatto” suona più convincente di “Solo il 5% dei clienti non è soddisfatto”.
Conclusione
Nel neuromarketing, l’effetto framing è uno strumento strategico per influenzare decisioni e percezioni senza alterare i dati reali. La scelta delle parole, del tono e della prospettiva con cui si presenta un’informazione può trasformare un messaggio neutro in una leva persuasiva potentissima.
Alimentare la scelta salutare
Framing positivo: “Yogurt 0% grassi”
Framing negativo: “Yogurt senza grassi aggiunti”
→ Il primo appare più salutare e desiderabile, pur indicando lo stesso concetto.Prezzi e sconti
“Solo 1€ al giorno” invece di “365€ l’anno” per un abbonamento.
→ La cifra giornaliera riduce la percezione di spesa.Comunicazione nel settore food
“Pane fresco ogni mattina” invece di “Pane prodotto oggi”
→ Il primo attiva un’immagine sensoriale più coinvolgente.Campagne di prevenzione
“Con questo esame hai il 90% di possibilità di restare in salute” vs “Se non fai questo esame, rischi il 10% di ammalarti”
→ Il framing positivo spinge all’azione con un approccio rassicurante, quello negativo con la leva della paura.Vendita di servizi
“Il 95% dei clienti è soddisfatto” suona più convincente di “Solo il 5% dei clienti non è soddisfatto”.
Conclusione
Nel neuromarketing, l’effetto framing è uno strumento strategico per influenzare decisioni e percezioni senza alterare i dati reali. La scelta delle parole, del tono e della prospettiva con cui si presenta un’informazione può trasformare un messaggio neutro in una leva persuasiva potentissima.
Alimentare la scelta salutare
Framing positivo: “Yogurt 0% grassi”
Framing negativo: “Yogurt senza grassi aggiunti”
→ Il primo appare più salutare e desiderabile, pur indicando lo stesso concetto.Prezzi e sconti
“Solo 1€ al giorno” invece di “365€ l’anno” per un abbonamento.
→ La cifra giornaliera riduce la percezione di spesa.Comunicazione nel settore food
“Pane fresco ogni mattina” invece di “Pane prodotto oggi”
→ Il primo attiva un’immagine sensoriale più coinvolgente.Campagne di prevenzione
“Con questo esame hai il 90% di possibilità di restare in salute” vs “Se non fai questo esame, rischi il 10% di ammalarti”
→ Il framing positivo spinge all’azione con un approccio rassicurante, quello negativo con la leva della paura.Vendita di servizi
“Il 95% dei clienti è soddisfatto” suona più convincente di “Solo il 5% dei clienti non è soddisfatto”.
Conclusione
Nel neuromarketing, l’effetto framing è uno strumento strategico per influenzare decisioni e percezioni senza alterare i dati reali. La scelta delle parole, del tono e della prospettiva con cui si presenta un’informazione può trasformare un messaggio neutro in una leva persuasiva potentissima.

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