Has great jeans

American Eagle e il Caso Sydney Sweeney: Quando un Gioco di Parole Diventa Comunicazione Politica

La strategia comunicativa dietro il gioco di parole: jeans o genes?

  • Il concept creativo
    American Eagle lancia la campagna “Sydney Sweeney Has Great Jeans”, basata su un gioco di parole (“jeans” vs. “genes”) che gioca sull’ambiguità tra stile denim e attributi genetici. In un video Sweeney afferma: “Genes are passed down... My jeans are blue”

  • Obiettivi di engagement
    L’annuncio era pensato per spingere i tasti della curiosità e del discourse sociale, con l’intento dichiarato di “spingere i bottoni”. Difatti, la mossa ha colto nel segno: il titolo su AE è diventato virale, attirando immediata attenzione.

  • L’effetto sul mercato
    La campagna ha scatenato un’immediata impennata delle azioni American Eagle: +10–24 % dopo il lancio, tra le maggiori oscillazioni registrate dal 2000

Il contraccolpo mediatico e la risposta di American Eagle

Le polemiche non si sono fatte aspettare, ma entriamo nel dettaglio:

  • Origine della controversia
    Alcuni commentatori hanno criticato il gioco di parole rimproverando echi di eugenetica e ideali estetici legati al suprematismo bianco. Accuse di “messaggio suprematista” si sono diffuse su social e media, amplificando il dibattito.

  • Difesa e rilancio della narrativa
    American Eagle ha ribadito tramite Instagram che “è e sempre è stata una questione di jeans. Her jeans. Her story. Great jeans look good on everyone”.

  • Sostegno da parte di personaggi pubblici
    Figure conservatrici come Donald Trump e JD Vance hanno difeso la campagna, criticando le reazioni come “cultura cancel”. Dr. Phil ha definito “ridicola” l’equivalenza con l’Olocausto, annunciando in diretta che avrebbe comprato i jeans per tutte le donne della sua famiglia per solidarietà. Anche Lizzo ha risposto creativamente in musica: “Bitch, I got good jeans like I’m Sydney”.

Conclusione: comunicazione come arma a doppio taglio

La campagna “great jeans” dimostra quanto la pubblicità, se ben orchestrata, possa generare visibilità e dinamiche virali. Ma mette anche in guardia sul fatto che il contesto socio-politico trasforma anche un semplice gioco di parole in un dibattito culturale.


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