Se Leonardo da Vinci lavorasse oggi in un’agenzia di comunicazione

Leonardo Da Vinci nel 2020

Immagina Leonardo da Vinci nel 2020. Non nel Rinascimento, ma nel cuore di un’agenzia di comunicazione: tra call su Teams, brainstorming con post-it digitali e deadline che non rispettano neanche la legge della gravità.
Cosa farebbe l’uomo che progettava macchine volanti in un mondo dove l’intelligenza artificiale scrive testi, genera immagini e calcola le strategie media in pochi secondi?

Leonardo, il Creative Director che non dorme mai

Leonardo sarebbe il tipo di direttore creativo che entra in ufficio con una piuma elettronica e un iPad. Lavorerebbe su tutto: concept, video, logo, packaging, UX e — ovviamente — prototipi di droni rivoluzionari.
Per lui nessun brief sarebbe troppo complesso: dal naming di un brand tech alla campagna per un vino biodinamico, vedresti i suoi schizzi prendere vita come ologrammi in sala riunioni.
La frase “impossibile da realizzare” sparirebbe dal vocabolario dell’agenzia.

Il genio del cross thinking

Leonardo non si fermerebbe alla creatività: fonderebbe arte, scienza, anatomia e marketing in un’unica filosofia progettuale.
Parlerebbe con data analyst e grafici allo stesso modo, perché per lui i numeri sono disegno e il disegno è strategia.
Forse creerebbe il primo “Metodo Vinci™”: un approccio che unisce IA generativa, neuroscienze e storytelling multisensoriale per produrre campagne che lasciano il segno.

L’account manager più inquietante del mondo

Se dovesse parlare con un cliente, probabilmente gli porterebbe un disegno dettagliato del futuro del brand… nel 2050.
Ogni revisione diventerebbe un trattato. Ogni riunione, una lezione di anatomia del marketing.
Ma nessuno oserebbe interromperlo — perché alla fine, le sue idee funzionerebbero sempre.

L’ossessione per il dettaglio

Leonardo sarebbe anche quello che manda revisioni alle 3 del mattino con un commento: “Ho notato che la luce riflessa sulla landing page non rispetta il principio di chiaroscuro”.
In agenzia lo amerebbero e lo temerebbero.
Ma quando arriverebbe il giorno della presentazione al cliente, il suo lavoro sarebbe talmente perfetto da sembrare magico.

Leonardo Da Vinci e Giuglio il Coniglio
Leonardo Da Vinci e Giuglio il Coniglio
Leonardo Da Vinci e Giuglio il Coniglio

La morale

In un mondo dove tutti vogliono essere rapidi, Leonardo ricorderebbe l’importanza di essere profondi.
Porterebbe l’idea che la vera creatività nasce dall’osservazione, dalla curiosità e dal coraggio di guardare dentro le cose — non solo ai trend del momento.
E, forse, ci insegnerebbe che la comunicazione più rivoluzionaria è ancora quella che riesce a unire arte e umanità.

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