Un benvenuto tutt’altro che convenzionale
Quando Ikea ha aperto la sua nuova sede a Brighton nell’agosto 2025, ha deciso di fare un “primo impatto” che difficilmente si sarebbe potuto dimenticare: ha trasformato i suoi mobili in poster “bombardati” (letteralmente) dagli abitanti più rumorosi della città — i gabbiani. Poster outdoor raffiguranti sedie, sgabelli e mobili da ufficio, “decorati” con realistiche... deiezioni volanti. Un’irresistibile e stranamente affettuosa presa in giro della vita costiera britannica.
Una campagna dal retrogusto locale
L’idea è firmata Mother (London), con fotografia di Lydia Whitmore e... sì, uno styling proprio per la cacca di gabbiano, ad opera di Seiko Hartfield — una precisazione nei credits che non lascia spazio a dubbi: la campagna abbraccia consapevolmente l’umorismo sporco e locale.
Perché funziona? È marketing iper-locale
Riconoscibilità immediata: Brighton è famosa per i suoi gabbiani “sciacalli” che rubano le patatine e lasciano “ricordi” ovunque. Gli abitanti conoscono bene la situazione: “Step out your front door, sit on a bench or look out your car window — there are presents left for you everywhere.”
Umorismo pungente e genuino: questa è una campagna che ride di sé stessa e della realtà urbana. Un tocco intelligente di ironia che gioca sulla convivenza tra brand e comunità.
Viralità naturale: il campione perfetto dell'"hyperlocal marketing" — qualcosa di così specifico per Brighton che diventa inevitabilmente shareable.
“Chip theft insurance kiosk”: il tocco finale
Ikea non si è fermata ai poster: nei giorni dell’inaugurazione (9–10 agosto), ha allestito un piccolo chiosco chiamato “chip theft insurance kiosk” vicino all'i360. Lì, i residenti potevano farsi una foto, firmare un modulo fittizio di assicurazione contro i furti di patatine... e ricevere un pacchetto di patatine gratuite. Un modo giocoso per offrire un risarcimento simbolico di fronte al problema più... gastronomico della città.
Un caso di scuola per il marketing creativo
Questa campagna Ikea si rivela un esempio brillante di come:
Capire la cultura locale: non solo conoscendo i problemi, ma trasformandoli in opportunità comunicative.
Sperimentare con intelligenza l’ironia visiva: un run di poster pubblicitari che fa dell’essere “schizzati” il loro punto di forza.
Creare engagement reale: attività in loco che coinvolgono la comunità (e conquistano like, foto e passaparola).
Conclusione
Ikea Brighton non si è presentata con un semplice saluto: ha offerto una battuta visiva, un sorriso sporco, e perfino patatine gratis... tutto con una strategia ben studiata di empatia urbana. Una campagna che abbraccia con ironia l’identità di Brighton, ricordando che a volte, per essere parte di un luogo, bisogna essere disposti a ridere — e a farsi ridere — un po’.
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